Vivere in emergenza anestetizza l'anima

Vivere in emergenza anestetizza l'anima

venerdì 26 dicembre 2014

Caldo e scuro





Se riuscissi a scrivere davvero tutto ciò che penso senza la penna come filtro forse leggermi porterebbe alla pazzia.
Da qualche tempo ho peso consapevolezza del fatto che sono talmente contorta da non riuscire neanche più a dipanare le mie matasse con le parole.
Mi trovo come sempre in bilico ad agognare l’ennessima corda che,  gettata dall’alto, mi illuda di poter risalire.
Desidero così ardentemente di lasciare questo intramezzo che mi aggrappo a qualsiasi cosa venga calata giù.
Potrei pure lasciarmi cadere ma questo mi darebbe la sensazione d’aver fallito, d’essermi accontentata della scelta più facile.
Io voglio poter scegliere e solo riuscendo a risalire avrei una visione completa di ciò che mi aspetta, solo in questo modo saprei dove davvero voglio stare.
E’ l’amore che ti porta in alto, ma a me è quasi proibito il sogno di un amore.
In questo momento vedo pendere una cordicella tutt’altro che rassicurante .
Guardandola mi sento come se stessi fissando un ristorante pieno , con la voglia di entrare, pur non avendo fame.
Mi sono così ritrovata davanti alla vetrina di un ristorante pieno e la voglia di passare ogni secondo della mia vita alla ricerca di qualcosa che non mi piaccia mi sta portando alla pazzia, mi fa credere ogni momento di più che da qui devo solo scappare.
Ho sempre vissuto così il mio rapporto con gli altri : l’eterna ricerca del brutto così da non avere il desiderio di possedere qualcosa che non mi è neanche permesso guardare.
Vorrei forse non essere mai passata da questa strada così da non avere la speranza che possa esserci un coperto anche per me.
Ma comunque io continuo a non avere fame e considerando la conoscenza superficiale del luogo e la nebbia che non mi permette di vedere bene potrei pure aver davanti un mero cartellone che pubblicizza arredamenti per ristoranti.
Ma io sono così, ho imparato a conviverci, scappo perché la verità, qualunque essa sia, mi terrorizza.
E come sempre non faccio altro che aspettare, impazientemente, qualcuno che aspetti con me che arrivi Godot.
Forse sono matta.

L'inquietudine

L'idea di tutti gli ideali ,per me odora di freddo , di dolore : ha l'odore di quando le strade sono impossibili.