Vivere in emergenza anestetizza l'anima

Vivere in emergenza anestetizza l'anima

giovedì 22 ottobre 2015

Tedio

Questa notte Tedio mi svegliò. Io , con sguardo assonnato ed interrogativo lo guardia, era davvero preoccupato. Sospirò e poi disse : < Ma lui è il tuo amato?>.  Non capivo e risposi - < No, ma come ti viene in mente> . Iniziò ad agitarsi, poi si fece a ciambella come suo solito e mi interrogò nuovamente - < E cosa state facendo allora>. Ero molto confusa, continuavo a non capire cosa lo turbasse e risposi con la prima cosa che mi venne in mente <Noi ci facciamo male>. Si alzò stirando il suo corpo di gomma e fra una leccata ed un'altra al suo lucidissimo pelo , mi chiese ancora : < e perché lo fate? > Si puliva come se sentisse lo sporco di questa storia tutta sul suo piccolo manto tigrato. Io allora sbadigliai e risposi  <Tedio > .  Mi guardò ancora, si avvicinò piano con passo felpato, si fece di nuovo ciambella vicino a me e tornò a dormire in silenzio.

L'inquietudine

L'idea di tutti gli ideali ,per me odora di freddo , di dolore : ha l'odore di quando le strade sono impossibili.