Sopravviverò senza di te , sopravviverò senza quel polso fermo, il pugno duro, lo sguardo pesante e terso.
Sopravviverò senza le motivazioni che mi davi con quel fare arrogante, brusco, umiliante.
Sopravviverò senza più pensare a cosa avrei potuto sentire ed annusare.
Sopravviverò senza toccare,
senza la potenzialità della potenza che mi portava a viaggiare.
Sopravviverò in quei sogni così veri da sembrare incubi per quanto fossero belli e leggieri
Sopravviverò senza il tumulto del silenzio e la calma del litigio.
Sopravviverò anche senza la tua mano che mi spinge verso il vuoto mentre il braccio mi tiene per non farmi cadere.
Sopravviverò senza scrivere di te.
Sopravviverò senza più cullarmi in quei ricordi finti , in quei vuoti riempiti da eventi forse mai accaduti.
Sopravviverò senza la routine , senza i cartoni animati, senza i rimproveri.
Sopravviverò senza i desideri,
senza i miei pensieri materni,
senza quel ticchettare ovarico
che ti rende affascinante.
Sopravviverò nella mia imperfezioni, con la mia forma troppa abbondante che pesa più sulla tua bilancia che sul mio cuore.
Sopravviverò dimenticando senza dimenticare che sei stato il mare che ha spento l'inferno in un secondo.
Sopravviverò guardando quanto non hai fatto e quanto ho costruito io sul nulla.
Sopravviverò guardando ricordi inutilizzabili fluttuare verso il buco nero che li abbraccia uno ad uno.
Sopravviverò ascoltando i ricordi e dimenticando le immagini.
Sopravviverò senza la favola della buonanotte che non mi hai mai raccontato.
Sopravviverò con il tedio e con Tedio pur non pensando a te ad ogni fusa.
Sopravviverò senza sentire che se lontano quando servi.
Sopravviverò senza negare che tu sia lontano sempre perché servi in ogni istante.
Sopravviverò senza quei baci morbidi, assonnati , inesistenti, sognati, desiderati e mai palesati.
Sopravviverò nella tristezza di non aver preservato il regalo che ci eravamo fatti, che mi ero fatta, che ti avevo fatto, che non hai mai aperto , visto , voluto.
Sopravviverò senza i sensi di colpa che riesci ad installare in ogni cosa che faccio, ad ogni occasione.
Sopravviverò anche perseverandomi nella scelta di non scegliere .
Sopravviverò aspettando ma vivrò solo scegliendo di sopravvivere senza...
Vivere in emergenza anestetizza l'anima

mercoledì 18 ottobre 2017
Sopravviverò senza...
lunedì 31 luglio 2017
C'era una volta l'inferno
Sentivo l'inferno tutto intorno che un boccone alla volta mi masticava e mi inghiottiva.
I suoi affilati denti distruggevano ogni molecola della mia anima in parti sempre più piccole che poi si incendiavano ed esplodevano diventando fumo.
Lo sentivo, mi stava divorando e mi lacerava ed ogni secondo sembrava un'eternità di sofferenza.
Questo si ripeteva ogni giorno, sempre allo stesso modo. L'anima ricresceva velocemente ma veniva lacerata con molta lentezza perché la sofferenza fosse più lunga e gustosa.
Non potevo sopravvivere, nessuno sarebbe sopravvissuto a lungo, mi ero arresa.
Lo sguardo vuoto, tetro, impenetrabile, morto.
Vagavo con l'anima in fiamme, distrutta, divorata, masticata, era fumo.
Mangiavo e sulla mia lingua tutto appariva amaro, necrotico , schifoso.
Potevo solo fumare e passeggiare, anche dormire era diventato il preludio dell'inferno che, aperti gli occhi , mi avrebbe assalito di nuovo.
Stavo proprio fumando e passeggiando quando improvvisamente, a bordo di un auto non ben identificata, un piccolo uomo si avvicinò gettandomi distrattamente dell'acqua addosso.
Sì è spento tutto, in un secondo.
Non lo avrei mai creduto possibile, nessuna credenziale, nessuna speranza.
Passeggiavo fumando ,come fanno le signore poco per bene , passeggiavo aspettando proprio quel piccolo uomo che mai avrei pensato potesse distruggere l'inferno con un bicchiere d'acqua.
Ripenso all'inferno e mi sorprendo, come posso essere fuggita? Ma sono fuggita davvero? E se fossi scappata dal fuoco che mi bruciava per annegare nell'acqua che mi ha salvato?
Dall'annegamento cosa può salvarmi se non una corda con la quale impiccarmi?
Baciami prima di uccidermi, non la ricordo la strada, ricordo solo i tuoi occhi.
C'era una volta l'inferno e poi sei arrivato tu e con te tutto il mare in una volta.