Vivere in emergenza anestetizza l'anima

Vivere in emergenza anestetizza l'anima

lunedì 31 luglio 2017

C'era una volta l'inferno

Sentivo l'inferno tutto intorno che un boccone alla volta mi masticava e mi inghiottiva.
I suoi affilati denti distruggevano ogni molecola della mia anima in parti sempre più piccole che poi si incendiavano ed esplodevano diventando fumo.
Lo sentivo, mi stava divorando e mi lacerava ed ogni secondo sembrava un'eternità di sofferenza.
Questo si ripeteva ogni giorno, sempre allo stesso modo. L'anima ricresceva velocemente ma veniva lacerata con molta lentezza perché la sofferenza fosse più lunga e gustosa.
Non potevo sopravvivere, nessuno sarebbe sopravvissuto a lungo, mi ero arresa.
Lo sguardo vuoto, tetro, impenetrabile, morto.
Vagavo con l'anima in fiamme, distrutta, divorata, masticata, era fumo.
Mangiavo e sulla mia lingua tutto appariva amaro, necrotico , schifoso.
Potevo solo fumare e passeggiare, anche dormire era diventato il preludio dell'inferno che, aperti gli occhi , mi avrebbe assalito di nuovo.
Stavo proprio fumando e passeggiando quando improvvisamente, a bordo di un auto non ben identificata, un piccolo uomo si avvicinò gettandomi distrattamente dell'acqua addosso.
Sì è spento tutto, in un secondo.
Non lo avrei mai creduto possibile, nessuna credenziale, nessuna speranza.
Passeggiavo fumando ,come fanno le signore poco per bene , passeggiavo aspettando proprio quel piccolo uomo che mai avrei pensato potesse distruggere l'inferno con un bicchiere d'acqua.
Ripenso all'inferno e mi sorprendo, come posso essere fuggita? Ma sono fuggita davvero? E se fossi scappata dal fuoco che mi bruciava per annegare nell'acqua che mi ha salvato?
Dall'annegamento cosa può salvarmi se non una corda con la  quale impiccarmi?
Baciami prima di uccidermi, non la ricordo la strada, ricordo solo i tuoi occhi.
C'era una volta l'inferno e poi sei arrivato tu e con te tutto il mare in una volta.

L'inquietudine

L'idea di tutti gli ideali ,per me odora di freddo , di dolore : ha l'odore di quando le strade sono impossibili.