Vivere in emergenza anestetizza l'anima

Vivere in emergenza anestetizza l'anima

domenica 29 giugno 2014

Non erano fiori

Capita sovente di svegliarsi con i crampi allo stomaco come se il cibo non sostasse in esso da decenni. Capita non raramente che ci si desti al mattino con l'angoscia nel cuore e le lacrime che riempiono occhi che qualche secondo prima erano allietati dal sonno. Capita molto più spesso di quanto si creda, che io abbia al mattino voglia di baciarti e alla sera desiderio di ucciderti. Ti soffocherei lentamente con la stessa dolcezza che userei per sfiorare le tue labbra con le mie. Vorrei spegnerti gli occhi con lo stesso modo in cui amo accendere il tuo sorriso. Mi piacerebbe farti soffrire e con amore lo farei come con desiderio e passione ogni notte io riesco a farti godere. Vorrei odiarti per riuscire ad amarti di più ed ucciderti per non doverti vedere andar via. Vorrei non volere ciò che vuoi. Vorrei non volere te così tanto da temere me stessa. Vorrei conoscere il futuro solo per sapere quanto tempo insieme ancora ci rimane. Vorrei strapparti gli occhi per farne un portachiavi. Vorrei tanto dirti"vaffanculo" ma la certezza del pentimento mi impedisce di farlo,la paura di perderti non mi permette di sfogare le mie frustrazioni. Finisco così per non dire più nulla,spengo tutto e aspetto perché è solo questo che Didi può fare: aspettare che arrivi Godot per ucciderlo.

domenica 8 giugno 2014

Scusi, gradirei una tazza di tè.

Arriverà il momento in cui riuscirò a non scriverti più così da soffocare il pensiero che dolcemente sfumerà per tornare solo se aiutato :ti penserò allora tutte le volte che ,sfogliando la rubrica,il mio occhio cadrà casualmente sul tuo contatto ma disgraziatamente arriverà il giorno in cui cambierò numero o telefono o come spesso capita, smanettando distrattamente con questo arnese infernale, cancelleró tutti i contatti e perderò l'ultimo stimolo al pensiero. Allora ti dimenticherò fin quando non mi tornerà alla mente la strana domenica passata tra farfalle allo stomaco e sogni erotici; forse quando il pensiero di te sarà tornato non saprò neanche più il tuo nome e come un pugno allo stomaco la sensazione d'essere stata stupida a pensarti mi colpirà improvvisamente. Ricorderò probabilmente le parole di questa sera ma non la ragione che mi ha portato a scriverle o forse avrò più chiaro il motivo e meno vividi i termini. Arriverà forse il giorno in cui, vedendo un bell'uomo passare ,io penserò"sto tizio mi ricorda quello...ma come si chiamava?". Condiviso da Google Keep

giovedì 5 giugno 2014

Non tutte le favole riescono con il buco

Forse dovrei far scendere il principe azzurro da cavallo prima di colpire violentemente le natiche del povero animale

L'inquietudine

L'idea di tutti gli ideali ,per me odora di freddo , di dolore : ha l'odore di quando le strade sono impossibili.