La mia essenza dicotomica mi porta spesso a sentirmi una
nullità pretenziosa.
Non mi basto e sento di non essere sufficientemente
interessante per il mondo.
Ma io questo universo terribile lo accetto o lo subisco?
Mi lascio travolgere dalla sua mediocrità o sono io stessa
mediocre?
Non mi sento neanche sufficientemente saggia affermando d’aver
consapevolezza di non sapere nulla; lo dico con presunzione e ne ho coscienza.
Mi sto lasciando anestetizzare da un tutto che rigurgito ad
ogni respiro.
Ho appreso ormai da tempo che non sono e non sarò mai da
nessuno considerata come una insostituibile specialità.
Mi sento soffocare da questo senso di inutilità e di non
accettazione.
Credo che tutto ciò che percepisco come incompatibilità sia
da imputare al mio essere estremamente autolesionista e con tendenze al
suicidio psicologico.
Vorrei uccidere la mia mente, spegnerla , resettarla, una
tabula rasa sulla quale riscrivere con colori pastello da donnina leggera.
Se la chiamano leggerezza un motivo ci sarà.
Avverto la pesantezza delle mie ali , ormai sporche da litri
e litri di sangue, e non riesco a fare un passo per volare via da ciò che mi
trascina irrimediabilmente verso il buco nero dal quale sono, come sempre ,
attratta.
Continuo a ripetermi che non potrò mai costruire qualcosa
con un altro individuo se non riesco a comprendere ciò che realmente posso
offrire.
Ho scritto e riscritto la stessa metafora in mille modi
diversi , parlava di gioiellieri, svalutazione della merce, incubi e stupidità.
Mi sento come il gioielliere del racconto che non riuscirò
mai a scrivere, mi sono risvegliata dall’incubo che mi aveva fatto credere d’aver
perso tutte le mie ricchezze e adesso sono così taccagna da essere sull’orlo
del fallimento.
Pensavo a Kafka e al suo ripudiare il contatto fisico e la
sessualità; ultimamente mi ritrovo ad avere sensazioni comparabili ma io non
sono come il buon caro e vecchio Franz , sarei magnanima con Gregor e
al sesso non riesco ancora a rinunciare.
Non c'è più niente di poetico in me.
Non mi basto più , non mi sono mai bastata.
E tu vuoi dormire con me?