Ma perché dovrei provar vergogna nello scrivere banalità?
Tanto più una cosa è bella tanto più è insopportabile ed
insostenibile la sua assenza.
Il pensiero arriva e come un serpente a sonagli vibra e con
un morso delicato ti avvelena il cuore.
E sei duplice davanti al dolore contro cui lotti che ti
spacca il petto in due : desideri liberarti dal peso di un ricordo ormai logoro
ed ingombrante ma l’attaccamento alla speranza vana di un ritorno non ti
permette di lasciarlo andare via per sempre, sarebbe come cedere all’ennesimo
fallimento.
Trasformato ormai in un fantasma ossessivo e depresso odi
persino l’ingenuità delle stelle.
Vorresti spegnerle tutte perché non sopporti il loro sguardo
speranzoso e il lo sbrilluccicare che ti ricorda con quanta dolcezza e
delicatezza la sua luce sia entrata dentro di te.
La tua sigaretta sembra prenderti per il culo decidendo di
cambiare sapore : ti sembra di fumare palloncini sgonfi.
E’ insopportabile questa luce, spegnete le stelle vi prego
non voglio più vederle.
Le farfalle allo stomaco non sono un sintomo d’amore ma un
mero movimento intestinale con il quale il corpo ti avvisa che sei
irrimediabilmente nella merda.
Dio quanto è triste la luna quando sei innamorato, dio
quanto è triste la luna quando aspetto che ritorni.
Vorrei annegare nella Senna insieme a tutte le stelle dell’universo(ma
il sole ve lo lascio).
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