Vivere in emergenza anestetizza l'anima

Vivere in emergenza anestetizza l'anima

giovedì 28 novembre 2013

Quattro mani e mezzo cuore



Mentre morivo eri qui
E non lo sapevo
Ma ti sentivo dentro
Vibrare forte
Immaginandoti così lontana
Succhiavo caramelle
Raccolte dal marciapiedi
In una città senza storia
Perché non era mai esistita
Come non eravamo mai esistiti noi
Ci stiamo davvero intrecciando
Fra parole , virgole ed emozioni
E non riconosco se è Morte o vita
Questa voglia di averti fra le dita;
forse non potrei più riconoscere
né saper distinguere
Il ricordo tenue sfuma nella realtà.
Un giorno saprai dirmi
Senza stupidi giri di parole
Che l’alba senza di me
Non ha lo stesso profumo e calore
Oggi striscia sinuosa tra le veneziane
Domani riscalderà la tua pelle
Ferirà la tua pupilla.
Il cuore ormai è domato
E dalla voce imbrigliato.
Svegliami da questo sogno
E con un bacio acolico
Riportami alla vita
Perché non credo nella morte
Di un’anima ferita.
Le labbra spente che brami
Si schiudono in un
Fatal sposiro nella trepidante
Attesa d’un sorso di Lete
Salvifico per menti disperse
Nella ragione.
Basta voglio una interminabile
Follia per non porre fine
A questa erotica fantasmagoria.



                          MentreMorivo e Didi 
                                                  9 aprile 2013 Liguria - Sicilia







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L'inquietudine

L'idea di tutti gli ideali ,per me odora di freddo , di dolore : ha l'odore di quando le strade sono impossibili.